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Power Dressing: in politica niente è lasciato al caso

Le cravatte e i vestiti che indossano i politici seguono delle vere e proprie strategie che sfruttano la psicologia dei colori.

L’abito non fa il monaco, ma aiuta a riconoscerlo. L’aspetto visivo infatti è il primo punto di contatto con i nostri interlocutori, e tramite l’abbigliamento può assumere diverse sfumature. L’obiettivo e le circostanze cambiano l’attenzione che mettiamo nella scelta dei vestiti. Cercheremo di sembrare affidabili ad un colloquio, affascinanti ad una festa o composti la prima uscita con i genitori del nostro partner. Niente è lasciato al caso.

In politica il concetto non cambia ma, se per molti altri ambiti si può usare la fantasia, qui ci sono delle regole ferree. Hai mai analizzato le cravatte che indossano i politici? Le loro scelte seguono delle vere e proprie strategie che sfruttano la psicologia dei colori. Un linguaggio che ha una radice profonda nel legame simbolico con il mondo della natura. Andiamo quindi ad analizzare come e in quali contesti vengono utilizzati i colori dai leader politici di tutto il mondo.

Partiamo con il tailleur indossato della Regina Elisabetta durante il discorso alla nazione in piena emergenza Covid19.

La Regina Elisabetta

Il VERDE simboleggia la rinascita, ed è associato alla perseveranza e all’equilibrio. Niente di meglio per rafforzare il significato intrinseco di questo discorso: rassicurare i cittadini. C’è anche chi ha azzardato spiegazioni diverse, come chi ci ha letto un omaggio ai medici in prima linea. Una spiegazione un po’ forzata che però dà il polso di quanto siano sotto le lenti d’ingrandimento tutte le scelte dei leader politici.

Le cravatte azzurre di Conte, Johnson e Trump durante l’emergenza del Coronavirus e quella di Mario Draghi quando, da presidente della BCE, intervenì alla Global Investment Conference (il famoso 26 luglio 2012).

Conte, Draghi, Johnson e Trump

Le tonalità del BLU sono associate ad onestà, stabilità e serietà. In un momento di crisi, l’azzurro è l’ideale per esprimere calma, solidità e leadership. Questo colore viene anche utilizzato in occasione di cerimonie ed eventi in cui i politici si vogliono mostrare concilianti ed amichevoli.

Le cravatte rosse di Trump, Renzi durante la campagna referendaria del 2016, Corbyn alle elezioni del 2019 e il tailleur di Hillay Clinton alle primarie USA del 2016.

Trump, Renzi, Corbyn e Hillay Clinton

Il ROSSO è un colore che esprime forza e passione, per questo motivo è associato all’azione e all’autorità. La sua lunghezza d’onda, maggiore rispetto a tutti gli altri colori, viene utilizzata per catturare l’attenzione del pubblico, non a caso il rosso è utilizzato spesso nella pubblicità. Vista la sua alta carica energetica, questo colore è indicato principalmente nei casi in cui un leader voglia parlare di prese di posizione nette. In una situazione normale infatti rischia di veicolare messaggi di aggressività. Anche la tonalità conta: più è scura più questa carica energetica diventa controllata e riflessiva.

Le cravatte viola di Conte usate spesso durante le conferenze pre coronavirus, Nichi Vendola, Civati durante le primarie del PD nel 2013 e Renzi nelle prime uscite da Presidente del Consiglio.

Conte, Vendola, Civati e Renzi

Il colore VIOLA è associato al cambiamento, inteso anche come metamorfosi o transizione. Anche in questo caso conta molto la tonalità: più fredda è elegante mentre più calda è teatrale e, in un certo senso, audace. Interessante la scelta delle cravatte di Conte, che contengono una sfumatura leggermente desaturata, risultando così leggermente tendenti al grigio. Il messaggio in questo caso è di dinamicità e di dignità intellettuale che ben si sposa al ruolo istituzionale che ricopre.

L’ARANCIONE simboleggia energia e calore, viene utilizzato soprattutto come riferimento cromatico del sud Italia, più nei simboli che come indumento.

Il NERO invece incarna forza e mistero, associato spesso a una rivendicazione di potere. Questo risulta essere il colore più controverso, vista l’associazione con lo stile fascista. Ad ogni modo si tratta di un colore che permette ogni abbinamento cromatico possibile, non bisogna aver paura ad usarlo.

Importante dire che spesso i colori sono utilizzati anche per sottolineare l’appartenenza politica ad un determinato partito. Pensiamo ad esempio alle cravatte verdi utilizzate dai leghisti oppure a quella arancione-Grande Sud di Gianfranco Miccichè nella foto. Non solo però, la cravatta può essere anche uno strumento volto a sottolineare distacco, proprio come nel caso di Gianfranco Fini nel 2010. La sua scelta del rosa rafforzava l’idea di emancipazione dal centrodestra, in favore di un’area più moderata (e poi dell’oblio).

Miccichè e Fini

Per concludere ho pensato di citare le tre sartorie italiane più note in ambito politico. La prima è senza dubbio Marinella che, oltre ad aver vestito James Bond, ha servito quasi tutti i Presidenti della Repubblica. Tra i clienti abituali c’è anche Silvio Berlusconi, che un Natale comprò quasi 700 cravatte da regalare a colleghi nazionali e non. In passato il negozio era frequentato anche dai leader di Lotta Continua, i quadri del movimento però, di buona famiglia, hanno dovuto abbandonare le cravatte di seta per adottare un look più simile ai militanti. Italo Ferretti è invece il fornitore delle famose cravatte di Trump. Avete mai notato la loro lunghezza spropositata? Il Presidente americano le sceglie così per nascondere il segno della pancia sulla camicia. Trump ha un’altra azienda italiana nel suo armadio, si tratta della romana Brioni che gli fornisce i completi.

Tra design e materiali, la sartoria italiana ha pochissimi rivali al mondo.

I loghi delle sartorie

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