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Sala vs Navigli, ecco il racconto manipolato di Milano

Il sindaco Sala sbotta: “Folla sui Navigli vergognosa: pronto a chiuderli”. Ecco un classico esempio di informazione manipolata e di utilizzo della stessa a fini pubblicitari (non certamente istituzionali). Si tratta infatti di una strategia comunicativa che sfrutta una prospettiva fotografica compressa, propria di un teleobiettivo. I punti chiave che andremo analizzare sono infatti le foto incriminate ma anche e soprattutto il risalto mediatico nazionale della figura di Sala, che dopo #milanononsiferma, sta lavorando in ottica “De Luca”. Prima di partire con l’analisi, mi preme puntualizzare che ho notato anche io qualche trasgressore alle norme di distanziamento sociale, persone che andrebbero sanzionate dalle forze dell’ordine poste sul territorio con criterio. Questo articolo non vuole in alcun modo giustificare chi mette a repentaglio la salute pubblica. È tuttavia chiaro che le immagini siano esasperate ed utilizzate per ben altri scopi, per lo più mediatici. Sicuramente c’era più gente del dovuto, ma da qui a strumentalizzare la situazione (non diversa da altre realtà italiane) e a scatenare la rabbia social di questi giorni ce ne passa.

LA FOTO DEI NAVIGLI
Per i più esperti, la prospettiva delle foto pubblicate sono palesemente frutto di un teleobiettivo. Il termine descrive uno schema ottico che accorcia le dimensioni effettive dell’obiettivo a lunga e lunghissima focale. Detto più semplicemente, i diversi piani che entrano nell’inquadratura appaiono più vicini di quanto non siano. Questo fenomeno è definito “appiattimento dei piani”. Questo è il punto di partenza dal quale bisogna partire nella visione di queste immagini. La cosa più inquietante è che tutte le foto pubblicate dai media risultano fatte con tale strumento. Un aspetto che getta sulla vicenda una pericolosa ombra su tutta la stampa coinvolta. Per quale motivo viene fatto un racconto della vicenda volto a colpevolizzare e spaventare l’opinione pubblica, usando una notizia inesistente? Ma davvero nessuno si è accorto di questo gigantesco dettaglio?
Per non parlare dell’interesse del fotografo a vendere foto di contenuto. Naturalmente si vendono meglio immagini che certificano un evidente violazione delle norme. Quanto sono costate quindi? e quanto è il costo sociale e psicologico relativo?

La foto sottolinea la compressione dello spazio fisico ad opera del teleobiettivo. L’immagine posta sotto non è stata presa durante la stessa giornata.

IL SINDACO
Per analizzare la comunicazione di Beppe Sala, partiremo dal presupposto che sia ignaro della distorsione fotografica appena descritta (sebbene sia difficile che nel suo staff non abbiano queste conoscenze). In una vicenda come questa viene da chiedersi quale sia il ruolo del Sindaco. Infatti oltre a spiegare la situazione dovrebbe aver messo in pratica tutti i provvedimenti per evitare possibili comportamenti scorretti. Conoscendo l’area, prendendo per buono il racconto della folla oceanica, viene da chiedersi se non era prevedibile l’accaduto. Dove sono i controlli nei punti strategici della città? Il sindaco ha, nei fatti, abdicato al suo ruolo di controllo in favore di documenti fotografici di dubbia realizzazione, volti al raggiungimento del massimo guadagno per il fotografo.

Questione di opportunità. A voler ben vedere, c’è un aspetto comunicativo che spiegherebbe lo sfogo così forte e mediatico del sindaco. La notizia della folla sui navigli rappresentava per Sala l’occasione per entrare nella scuderia dei sindaci sceriffi tanto celebrati durante l’emergenza. Una notizia capace di far “scadere” dai trend online legati al suo nome la triste vicenda di #milanononsiferma. L’impersonificazione del buon padre di famiglia, capace di lodare ma anche sgridare i propri cittadini, ha la funzione di cancellare l’immagine da influencer che aveva assunto all’inizio della pandemia. Una strategia comunicativa che ha fatto le fortune del governatore De Luca, che con i suoi lanciafiamme ha visto la sua popolarità raggiungere picchi mai visti (oltre ad altri aspetti che arricchiscono il suo personaggio). Sala, puntando il dito, scarica le sue responsabilità a scopi puramente mediatici. Non è infatti possibile che un sindaco debba sanzionare 1,3 milioni di abitanti per i comportamenti di qualche cittadino scorretto (se c’è).

Questa vicenda sottolinea, ancor più di prima, l’importanza di avere uno staff competente e responsabile. Non basta essere un buon Social Media Manager per occuparsi di un politico.


Di seguito potete trovare i principali articoli che utilizzano queste immagini:
https://milano.repubblica.it/cronaca/2020/05/08/news/coronavirus_fase_2_l_ira_del_sindaco_sala_incazzato_per_la_folla_sui_navigli_e_un_ultimatum_pronto_a_chiuderli_-256039306/
https://sport.sky.it/altro/2020/05/08/milano-navigli-foto#00
https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/20_maggio_08/milano-navigli-affollati-all-ora-dell-aperitivo-cosi-si-rischia-tornare-fase-1-9e5e4610-90f3-11ea-8c7e-3b270f2639b4.shtml
https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lombardia/folla-sui-navigli-a-milano-e-divieti-non-rispettati-nei-parchi-linfettivologo-galli-avverte-si-rischia-di-richiudere-tutto_18043689-202002a.shtml

Effetti da teleobiettivo.

1 pensiero su “Sala vs Navigli, ecco il racconto manipolato di Milano”

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